Dopo ben 45 anni di vita spesa in un circo, Congo, per la prima volta, vive da bonobo
24 novembre 2023
Ventidue familiari, ventidue coinquilini con cui condividere ogni momento della giornata, ventidue sono i bonobo ospitati dallo zoo di Stoccarda… e diciamocelo non è un numero mica da ridere! La gestione di 22 animali di questa dimensione ed intelligenza è sicuramente una sfida continua, ma non esiste modo migliore di rendere un bonobo felice se non quella di riempirlo di amici. Quanto è importante la socialità per questi animali? Forse più dello spazio, più della dieta alimentare, più di qualsiasi altra funzione vitale, per i bonobo esiste la società, la famiglia, il gruppo.
Ognuno di questi 22 bonobo ha la sua storia e proviene da luoghi diversi, Xhosa per esempio, ha 6 anni ed è nato in uno zoo in Francia dove però è stato rifiutato dalla mamma. Così i keepers dello zoo lo hanno allevato a mano fino all’età di 8 mesi fino a quando si sono decisi di trasferirlo allo zoo di Stoccarda. Qui in molti riponevano la fiducia in Kombote, l’attuale leader del gruppo, da sempre conosciuta come femmina gentile e premurosa, nonché la nonna di sangue di Xhosa, nato dalla figlia di Kombote che era stata trasferita in Francia. La fiducia è stata ben riposta, appena Kombote ha visto Xhosa lo ha accettato nel gruppo e non solo, lo ha cresciuto come fosse suo figlio.
Le storie però, non sono tutte così felici, Congo è nato in Africa negli anni 70, è stato poi introdotto nel mondo del circo dove si è esibito fin dai primi anni della sua vita fino ai suoi vent’anni. I successivi 20 invece li ha passati nella casa del direttore del circo, senza aver quindi mai avuto contatto con nessun altro bonobo.
Ad aprile è arrivato allo zoo di Stoccarda. Il primo bonobo che incontrato è stata Kombote, lei lo ha accolto immediatamente e lo ha gentilmente introdotto al resto del gruppo. Inizialmente tutto sembrava andare bene, ma successivamente Congo ha risentito molto di aggressioni ricevute da altri soggetti del gruppo, tra cui la giovane Haiba. Lo stress era un carico emotivo troppo forte per Congo che è caduto in una fase depressiva, smettendo di mangiare. Ad oggi Congo interagisce con alcuni soggetti del gruppo ma ancora non è stato rintrodotto a quei soggetti che lo avevano aggredito provocandogli un importante trauma. Congo è diverso dagli altri bonobo, anche esteticamente sembra che non abbia mai fatto uso degli arti come una vera scimmia farebbe, forse infatti, non ha mai corso, non si è mai arrampicato, non ha mai usato corde e liane per salire in alto. Caratterialmente è schivo, timido, silenzioso, quando i giovani provano a coinvolgerlo nel gioco lui è spaesato e spesso reagisce in modo difficile da comprendere. Anche i suoi versi sono diversi da quelli degli altri bonobo. L’arrivo di Congo ha limitato molto la gestione di questi animali che normalmente vivono in una società che si chiama fission-fusion society. Il gruppo è uno ed è composto da 22 soggetti, ma si creano dei mini-gruppi che vengono mantenuti per qualche tempo. Lo zoo di Stoccarda avendo tre diversi reparti interni dedicati a questi animali, permette il funzionamento della società anche in cattività. Purtroppo, però con l’arrivo di Congo i cambiamenti di soggetti da un gruppo all’altro sono limitati per preservare il benessere di Congo e per evitargli dello stress inutile.
Nella speranza che un giorno caro Congo tu possa essere un vero bonobo parte di questa meravigliosa e numerosa famiglia.
Alice Galotti