Il mio primo Natale lontano da casa, nonostante la nostalgia della famiglia non mi posso lamentare, abbiamo guadato fiumi con la nostra macchina a noleggio, cavalcato in paesaggi pazzeschi e ammirato animali spettacolari
08 gennaio 2023
Sarà difficile raccontare tutto riguardo questo viaggio di 15 giorni in giro per la Costa Rica e il Nicaragua, non potrò farvi sentire gli odori, i sapori che ho assaggiato e i versi che ho sentito come sveglia al mattino, ma cercherò di condividere questa esperienza quanto più possibile!
Il mio viaggio è iniziato il 23 Dicembre 2022, equipaggio abbastanza ristretto: il mio zaino da trekking da 60 litri, tenda e materassini da yoga che sono risultati abbastanza inutili per la mia schiena perché troppo sottili. Lindy, un'amica che lavora con me nella riserva, mi ha accompagnata con la macchina del progetto alla fermata dell'autobus più vicina, da lì sono iniziate le prime avventure. Stavo aspettando l'autobus senza sapere l'orario a cui sarebbe passato, questa cosa all'inizio mi stressava moltissimo ma poi ho assorbito l'approccio costa ricano ossia: pura vida. Devo dire che il fatto di vedere persone aspettare il mio stesso bus mi rasserena sempre e dopo circa 40 minuti di attesa, un signore su un auto è arrivato gridando cose in spagnolo che non ho capito perfettamente. Quello che ho capito è: il bus non arriverà mai, vi porto alla fermata più vicina in cambio di mille colones. Le altre due persone che aspettavano insieme a me si sono fiondate in questa sorta di taxi e io un pò titubante, li ho seguiti. Venti minuti dopo mi trovavo effettivamente sull'autobus che dovevo prendere, direzione Aeroporto di Liberia.
Il primo giorno è stato parecchio complesso, ho avuto dei problemi con la carta di credito e sono riuscita a noleggiare la macchina solo per tre giorni pagando in contanti. Dopo di che sono andata in aeroporto con la macchina aspettando Marco che arrivato circa alle 9.30 di sera. Nell'attesa di risolvere questo problema dei soldi, i primi tre giorni li abbiamo passati relativamente vicini all'aeroporto di Liberia sfalsando il mio itinerario originale, ma d'altronde non è un vero viaggio senza imprevisti giusto?
Il 24 Dicembre abbiamo passato la vigilia più strana della mia vita, la colazione (che sarà sempre la stessa per i prossimi 14 giorni) è stata una colazione molto ricca e tipica della Costa Rica: uova fritte, gallo pinto (riso con fagioli.. una cosina leggera per il mio stomaco da mangiare giustamente ogni giorno), platano fritto e salsicce.
Subito dopo abbiamo intrapreso un sentiero che ci ha portato a delle Hot Springs. La Costa Rica è costellata di Hot Springs che sono delle sorgenti termali la maggior parte qui di origine vulcanica, e direi mica male no? che c'è di meglio di un bel bagno in acque tiepide o calde, spesso vicino a cascate dove poi ti puoi rinfrescare? Probabilmente nulla. Unico difetto? Alcune Hot Springs, come queste, puzzano terribilmente di solfuro, e questo odore ha persistito sui nostri vestiti e costumi per il resto della vacanza. Sul sentiero abbiamo incontrato animali straordinari, uccelli, farfalle ma soprattutto un serpente appartenente al gruppo dei viperidi: Crotalus simus e i così detti White-lipped peccari che di fatto sono degli enormi cinghialoni con il muso bianco che come allarme fanno un verso particolarissimo simile a rami che si rompono. Il giorno di Natale lo abbiamo passato invece più vicino alla spiaggia, dove ci siamo rilassati e goduti una splendida sabbia vulcanica completamente nera e piena di pietruzze lucenti che facevano sembrare la spiaggia polvere magica di qualche fata.
La stessa sera abbiamo cenato a Playa del Coco, che è una spiaggia sulla costa pacifica abbastanza famosa, nonostante ciò non abbiamo incontrato molti gringos (termino costa dicano per definire gli stranieri in particolare gli americani).
Ciò che mi ha sorpreso di questa nazione che non mi aspettavo minimamente è che i costa ricani non sono dei grandi festaioli. Effettivamente qui il sole sorge molto presto e tramonta altrettanto presto, ma pensavo che lo stile di vita che conduco nella riserva (sveglia alle 4, cena alle 19 e si va a dormire alle 20) fosse legato al fatto che la vita di campo è una vita molto pesante fisicamente, invece a quanto pare tutti i ristoranti in Costa Rica chiudono alle 22 e non un minuto più tardi. I giorni a seguire siamo riusciti a rispettare il mio piano, abbiamo risolto il problema della carta di credito (ricordatevi sempre di attivare pagamenti all'estero prima di andare oltre oceano e ritrovarvi senza un soldo in tasca) e siamo partiti con la nostra macchina (VNT-357) verso La Fortuna.
Nel mezzo avremmo dovuto fare una tappa su un fiume chiamato Caño negro, se non fosse che esistono due fiumi con lo stesso nome e quindi abbiamo completamente sbagliato destinazione. Abbiamo comunque incontrato il fiume chiamato Caño negro, nonostante non fosse quello consigliato dalla guida, ed è stato forse uno dei momenti più stressanti ed esilaranti allo stesso tempo del viaggio visto che abbiamo dovuto guadarlo con la macchina (decisamente inadatta). Ho detto a Marco che avrei chiuso gli occhi ma poi in verità non sono riuscita e ho solo trattenuto il respiro per circa 1 minuto e mezzo! In the end we did it!!
Dopo questi minuti di forte tensione era ormai tardi e siamo andati a cercare un posto per dormire a circa un'oretta dalla Fortuna. Durante la ricerca Marco ha avvistato una volpe (che io non ho visto quindi non mi sento di testimoniare troppo a lungo su questo avvistamento) e si è infilato con la macchina in una proprietà privata per vederla meglio. Poco secondi dopo un anziano signore si avvicina e ci domanda: Necesita algo ustedes? abbiamo preso la palla al balzo per chiedere di un possibile alloggio per la notte perché ormai ci sembrava troppo tardi per montare la tenda, ma lui ci ha detto che era tutto pieno. Così dopo qualche chiacchiera gli abbiamo detto che avevamo una nostra tenda e ci ha proposto di dormire nel suo giardino pagando una quota significativa per la notte e per avere una splendida colazione al mattino seguente (non fraintendetemi: era molto buona ma sempre la solita colazione con fagioli e riso). Il mattino dopo ci siamo resi conti di essere esattamente di fronte al Volcano Arenal, la vista era pazzesca nonostante qualche nuvola coprisse parte del vulcano.
Di buon'ora ci siamo rimessi in viaggio per raggiungere finalmente la Fortuna, dove abbiamo capito perché il posto viene chiamato così: la biodiversità ci ha veramente lasciati senza fiato. Abbiamo fatto due diversi tour, uno notturno con una guida di nome Bryan di ben 3 ore che ci ha fatto incontrare animali notturni stupendi, moltissime rane e serpenti;
uno il mattino seguente alle 6 del mattino, sempre di tre ore con Juan Carlos che ci ha fatto conoscere e scoprire le fantastiche storie sui Perezosos ossia i bradipi, che hanno decisamente conquistato un posto speciale nel mio cuore!
Dalla Fortuna ci siamo spostati a Sant'Elena e Monteverde dove abbiamo cavalcato in un sentiero abbastanza complesso. Il mio cavallo si chiama Loki e quello di Marco Eros.
Eros è stato davvero un cavallo modello, si vedeva che tutti i cavalli conoscevano molto bene il sentiero che era molto complesso anche per loro, pieno di sali scendi, buche e rocce da evitare. Spero di riuscire a tornare in quel posto perché i cavalli erano tenuti davvero bene e penso che non mi stancherei mai di galoppare in quelle colline.
Anche a Monteverde abbiamo fatto un'uscita notturna con un ragazzo molto bravo, abbiamo visto meno specie rispetto alla Fortuna ma abbiamo potuto ammirare un bradipo, un tucano e un colibrì dormire. Ci siamo poi diretti a Playa Manuel Antonio sempre sulla costa pacifica ma più a sud per poi tornare a nord a Playa Brasilito dove abbiamo passato il capodanno con alcuni miei amici.
Gli ultimi giorni ci siamo diretti in Nicaragua per il mio visa trip. Non avendo la nazionalità, a noi "stranieri" non è permesso stare in Costa Rica per più di 90 giorni e quindi ogni 90 giorni devo lasciare il paese.. il che può essere una buona scusa per girare il mondo e approfittarne di essere così vicino a posti che normalmente sono molto lontani da casa. Il Nicaragua mi è parso subito diverso rispetto alla Costa Rica decisamente più povero e meno turistico. Spesso mi sono sentita guardare come fossi un'aliena, ma d'altronde posso in parte capirlo, occhi chiari capelli biondi, non tratti caratteristici per la gente di qua. Siamo partiti da Liberia con un autobus, attraversato la frontiera a piedi e preso un altro autubus per arrivare a Rivas. Appena scesi dall'autobus un signore ci ha praticamente buttato dentro la casa di un anziano, nel giro di 30 secondi ci siamo ritrovati con i passaporti e i soldi in mano in una casa di sconosciuti cercando di capire cosa stesse succedendo. Questo anziano signore voleva venderci i biglietti per l'autobus di ritorno, costa 25 dollari diceva, è costoso forse ma è più sicuro e aspetterà per voi alla frontiera. Inizialmente mi sono dimostrata forse fin troppo diffidente, ma non mi piace l'idea di dare i miei documenti a sconosciuti nè di pagare qualcosa senza ricevere una carta scritta ufficiale in cambio. Alla fine però mi sono dovuta ricredere, al nostro rientro, alla fermata del bus c'era di nuovo quel vecchietto ad aspettarci con due sedie pronte per noi, e il bus ha davvero aspettato che tutti noi finissimo di passare la frontiera, quindi tutto sommato 25 dollari ben spesi.
Prima di tornare in Costa Rica però abbiamo preso un battello che ci ha portato sull'isola di Ometepe, che significa due montagne in lingua nahuatl. L'siola si trova nel Lago Cocibolca ed è costituita da due vulcani uniti tra di loro, il Concepcion e il Maderas. Era già tardi al nostro arrivo quindi tempo di una birra una cena rapida, siamo andati in hotel dove abbiamo concordato con la guida di partire il mattino seguente alle 6.30 per dirigerci sul vulcano Concepcion, il più alto e il più bello. Il percorso partiva dai piedi del Volcano ed impiegava circa 9 ore di cammino. Si susseguivano 4 livelli differenti per raggiungere la cima a 1600 metri. Devo ammettere che è stata davvero tosta e che le mie gambe hanno risentito dello sforzo come minimo per i 3 giorni seguenti. Il panorama ha decisamente ripagato la fatica.
Una volta tornati in Costa Rica, Marco ha passato due giorni con me nella riserva, ha conosciute le scimmie e i ragazzi con cui lavoro. Inizio questo anno con molta carica che mi porto dietro da questo viaggio e piena di buoni propositi per il mio 2023.
Un enorme grazie a tutte le persone che abbiamo incontrato durante il viaggio e che hanno speso 5 minuti del loro tempo per aiutarci.
Mamma, Papà e Lory mi siete mancati questo Natale!